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Nel caso risultiate iscritti
nei registri protesti o in banche dati cattivi pagatori è possibile procedere in due modi per ottenere ulteriore
credito.
Se siete lavoratori
dipendenti è possibile richiedere un finanziamento
tramite cessione del quinto
stipendio o prestito delega (operazioni per le quali
non vengono tenuti in considerazione eventuali disguidi di
pagamento).
In alternativa risulta necessario procedere
con una cancellazione preventiva dal registro protesti o cattivi pagatori ottenendo nuovamente la riabilitazione al credito presso le banche dati e centrali rischi italiane.
In questo caso è fondamentale però
aver saldato tutti i precedenti
debiti, inoltre il codice di deontologia, sia per i protesti sia nel caso di iscrizioni nel registro cattivi pagatori, prevede alcune
tempistiche minime per la riabilitazione.
Nel caso di protesti deve essere trascorso almeno
1 anno da quando è stato regolarizzato il pagamento
dell'assegno o cambiale protestata.
Nel caso di iscrizione come cattivi pagatori,
le tempistiche sono le seguenti:
- Morosità di due rate
o di due mesi poi sanate: 12 mesi dalla regolarizzazione;
- Ritardi superiori a due rate
o a due mesi poi sanati anche su transazione: 24 mesi
dalla regolarizzazione;
- Eventi negativi (ossia
morosità, gravi inadempimenti, sofferenze) non
sanati: 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale
del rapporto o dalla data in cui è risultato necessario
l’ultimo aggiornamento (in caso di successivi accordi
o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso).
Per ottenere la cancellazione da tali albi ed elenchi è consigliabile appoggiarsi ad una società specializzata o presso uno studio legale specializzato in tali pratiche.
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